Il Barbiere delle Alpi

Offrire loro un viaggio emozionale accanto al taglio di capelli che io considero un gesto artistico e di espressione di se stessi.
Il Brenta parla da solo, la sensazione di libertà e felicità che dà solo guardandolo è indescrivibile. Volevo aggiungere queste sensazioni al piacere che si prova a venire a farsi tagliare i capelli e a mettersi nelle mani di un professionista per esprimere con la propria pettinatura anche la propria personalità».
Il rifugio aprirà il 16 giugno e da fine mese Maicol salirà in quota una volta alla settimana, armato dei suoi prodotti di styling e di tutto il necessario per tagliare e pettinare, in modo da offrire il servizio a ospiti della struttura e camminatori di passaggio: «Abbiamo fatto qualche prova - racconta - ed è fantastico, anche lavorare in un contesto come questo è diverso rispetto allo stare in salone: creare bellezza davanti allo splendore della natura è unico. Credo che usciti da questa crisi sanitaria prima e di difficoltà economica per le attività poi, ci sia bisogno di qualche idea diversa per smuovere un po' la quotidianità.

E da questa voglia di fare qualcosa di originale e dal piacere che mi dà fare delle escursioni in montagna che ho deciso di proporre questa idea alla famiglia Nicolini che l'ha accolta. Ora vediamo se piacerà anche alle persone come è piaciuta a noi». La scena che si potrà incontrare ai piedi della Brenta Bassa, dove ci si aspettano zaini, corde, scarponi e caschetti è suggestiva e curiosa allo stesso tempo: una poltrona da barbiere extra comoda, modello un po' retrò che ricorda quelle dei film americani d'epoca, una mantellina speciale che raccoglie ì capelli tagliati senza spargerli in giro per non rovinare tanta bellezza, una bevanda ghiacciata da sorseggiare mentre Maicol, con le fidate forbici in mano, si occupa di doppie punte e ciuffi ostinati. Di fronte a sé lo sguardo si riempie dello spettacolo delle vette rocciose.

«Vuoi mettere rispetto a sfogliare una rivista in salone!»

Come dargli torto.